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Cosa sono i BES? Vediamoci chiaro!

Cosa sono i BES? Vediamoci chiaro!

Nell’attuale quadro educativo italiano e internazionale, sempre più spesso si sente parlare di bisogni educativi speciali (special educational needs). Si tratta di un’etichetta di stampo scolastico con la quale si vanno ad individuare bisogni speciali, cioè:

  • disabilità,
  • disturbi evolutivi specifici,
  • svantaggio socio-culturale, linguistico ed economico.

Cosa sono i BES

Per capire cosa sono esattamente i BES è utile pensare ad una grande area o un insieme, all'interno di questo insieme sono presenti tutti i bisogni educativi che nascono dalla disabilità, dai disturbi evolutivi, dal funzionamento intellettivo limite e dallo svantaggio. Questi bisogni educativi, proprio perché scaturiti da queste grandi categorie, vengono definiti speciali. E' grazie alla direttiva del MIUR del 27 Dicembre 2012 che sono stati individuati i cosiddetti BES (Bisogni Educativi Speciali), e dalla stessa è possibile estrapolare una definizione:

I BES sono esigenze educative specifiche che ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, sociali.

Si tratta dunque di bisogni che non necessariamente vengono scaturiti da situazioni permanenti o invalidanti, spesso sono una semplice conseguenza di situazioni momentanee attraversate dal bambino e dal ragazzo.

Molto spesso i bisogni educativi speciali (BES) vengono confusi con i disturbi specifici dell'apprendimento (DSA), ciò accade perché non si conosce la differenza tra BES e DSA. Il disturbo specifico dell'apprendimento è un disturbo evolutivo, per questa ragione rientra nell'insieme dei bisogni educativi speciali. In altre parole il DSA è un BES! Ma il bisogno educativo speciale non si limita di certo ai disturbi dell'apprendimento, infatti quest'etichetta verbale si riferisce a molteplici bisogni scaturiti da una varietà di ragioni.

Qual è dunque la differenza tra BES e DSA? Semplice! Il DSA rientra nei bisogni educativi speciali, mentre il BES è un insieme di esigenze educative che non si limita alla categoria dei disturbi.

Cosa fare in caso di BES?

Il BES richiede una speciale attenzione, infatti l'insegnante è tenuto ad offrire una risposta personalizzata e adeguata quando si trova di fronte ad un bisogno educativo speciale. Ma vediamo esattamente cosa fare, in base alle ragioni che determinano il BES.

In caso di bisogno educativo speciale scaturito da disabilità il primo passo è quello di rendere la disabilità certificata. A questo punto l'alunno, molto probabilmente, avrà diritto ad un insegnante di sostegno e un PEI (Piano Educativo Individualizzato), un documento che riporta in modo dettagliato gli interventi didattici ed educativi che verranno attivati, gli obiettivi educativi e di apprendimento prefissati, i criteri di valutazione che verranno seguiti durante il percorso didattico dell'alunno disabile.

In caso di disturbo specifico dell'apprendimento anche in questo caso c'è bisogno di una certificazione clinica. Il bambino con DSA non ha bisogno di un insegnante di sostegno ma ha diritto ad un PDP (Piano Didattico Personalizzato). Si tratta di un documento nel quale vengono resi espliciti gli interventi didattici personalizzati, le misure compensative e dispensative che permetteranno al bambino e al ragazzo di compensare le difficoltà, raggiungendo il successo formativo.

Gli altri disturbi evolutivi specifici (disturbo dell’attenzione e dell’iperattività, deficit del linguaggio, disturbo delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, funzionamento intellettivo limite), così come per il DSA, non necessitano della presenza dell'insegnante di sostegno ma la normativa attuale prevede che per tutti ci si può avvalere degli strumenti dispensativi e compensativi previsti per i DSA. Può anche accadere che a causa di un quadro clinico particolarmente grave, causato dalla presenza di altre patologie, si può ottenere l'assegnazione di un insegnante di sostegno.

Per quanto riguarda i bisogni educativi scaturiti da svantaggio sociale, culturale, linguistico il MIUR invita all'attivazione di un approccio educativo, non meramente clinico. In altre parole l'insegnante dovrebbe individuare strategie e metodologie per rispondere ai vari bisogni educativi speciali. La prospettiva è quella di una scuola sempre più inclusiva, senza bisogno di precisazioni o obblighi di tipo normativo. Anche per questa tipologia di bisogni è possibile attivare le misure previste per DSA, dunque Piano Didattico Personalizzato e strumenti dispensativi e compensativi.

"Vi è la necessità di estendere a tutti gli alunni con bisogni educativi speciali le misure previste [...] per alunni e studenti con disturbi specifici di apprendimento" Direttiva BES e CTS, 27/12/2012

E' importante che si crei sinergia fra famiglia, mondo educativo e clinico affinché avvenga una presa in carico globale del bambino e del ragazzo con bisogni educativi speciali. E' inoltre utile, in caso di bisogni educativi che non riescono ad essere risolti a scuola o in famiglia, interfacciarsi con un pedagogista. Il pedagogista può attivare interventi pedagogici e di potenziamento per lo sviluppo delle abilità, del potenziale apprenditivo del bambino come del ragazzo.

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Vittoria Mariniello
Vittoria Mariniello Pedagogista specializzata in BES

Sono una pedagogista, mi occupo di bisogni educativi e apprendimenti. Aiuto bambini e bambine a sviluppare il loro potenziale umano e apprenditivo tramite interventi pedagogici.

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