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Disabilità e discriminazioni: come riconoscerle e contrastarle

Disabilità e discriminazioni: come riconoscerle e contrastarle

La cronaca è piena di notizie riguardanti la discriminazione delle persone disabili ma è difficile conoscere approfonditamente un fenomeno se quest’ultimo non ha nemmeno un nome. In realtà devi sapere che un nome ce l’ha eccome ma a livello culturale non abbiamo contezza del fenomeno e non viene percepito come un problema dall’opinione pubblica. Eppure sicuramente avrai sentito parlare di sessismo, omotransfobia e razzismo, tutte forme di discriminazioni perpetrate ai danni di altre categorie di persone. Allora perché la discriminazione delle persone disabili, che si chiama abilismo e appartiene alla stessa famiglia delle discriminazioni sopracitate, non la conosce nessuno? Discriminati anche in questo verrebbe da dire. Partiamo da una definizione di abilismo, e proviamo insieme ad arrivare ad una comprensione profonda di questo fenomeno per poterlo contrastare insieme.

Cos'è l'abilismo? l'abilismo è un tipo di pregiudizio che riguarda le capacità fisiche e mentali di una persona disabile. Si manifesta con forme discriminatorie diverse: dalla negazione di opportunità di istruzione, di lavoro e di integrazione sociale, fino ad arrivare alla violazione dei diritti umani e civili, all'isolamento sociale, all'utilizzo di un linguaggio inappropriato e ad una visione distorta del corpo.

La prima volta che ho sentito questo termine è stata nell'estate del 2022. Anni di studi universitari alle spalle, svariate esperienze lavorative con persone disabili e non avevo mai sentito parlare di abilismo, come è possibile?

Vengo a sapere di un libro che parla di questo argomento, “Mezze persone – riconoscere e comprendere l’abilismo” di Elena e Maria Chiara Paolini (AutAut edizioni); lo compro, lo divoro e cosa scopro? Non solo la narrazione della disabilità fatta dai mass media è totalmente sbagliata ma ho fatto una scoperta ancor più sconvolgente:

Sono abilista e ho assunto comportamenti abilisti senza rendermene conto!

Cos'è e come si manifesta l'abilismo

Dopo aver dato una definizione di abilismo, proviamo a capire meglio cos’è. Con questo termine non indichiamo solo gli episodi di discriminazione delle persone disabili ma una visione del mondo in cui tutti siamo immersi e che pertanto ci porta a vedere le cose in un certo modo. Secondo l’attuale visione del mondo, infatti, noi attribuiamo valore solo ai corpi abili che sono in grado di generare profitto. Il corpo disabile quindi è degno di considerazione solo se elevato agli standard di produzione capitalistici. Ecco trovata una prima risposta al perché ci stanno tanto a cuore il sessismo, l’omotransfobia e il razzismo, mentre nessuno conosce l’abilismo. Semplicemente perché le tre forme di discriminazione sopracitate riguardano persone, mentre...

chi non ha un corpo abile e non produce non è considerato persona!

Ma, in concreto, come si manifesta l'abilismo e come riconoscerlo? L’abilismo è strutturale, non è un comportamento isolato dei singoli! L'abilismo si manifesta in un crescendo di azioni di gravità sempre maggiore che possiamo rappresentare con una piramide



Osserva attentamente la piramide dell'abilismo perché ti aiuterà a capire meglio cos'è, come si manifesta e come riconoscerlo. La piramide va letta dal basso verso l'alto e nello specifico devi sapere che:

  •  L’indifferenza non è un comportamento attivo ma è il non reagire a una discriminazione che tanto non ci riguarda,
  • La minimizzazione è il non riconoscere la gravità di queste discriminazioni.
  • La svalutazione  ha varie manifestazioni che vanno dal sottovalutare la persona dandole meno valore, all’adozione di atteggiamenti di superiorità, come prendere decisioni al posto suo pensando di sapere cosa è meglio per lei. La svalutazione, inoltre, si manifesta attraverso il linguaggio, con l’esclusione oppure offrendo servizi peggiori alle persone solo perché disabili.

Questi primi gradini della piramide dell'abilismo rappresentano forme di svalutazione meno violente e meno esplicite rispetto a quelle che si trovano nei gradini più alti ma non per questo meno dolorose e umilianti.

  • La discriminazione esplicita si riferisce a forme di abilismo quali la segregazione, gli abusi, le molestie, la manipolazione, il mobbing, il bullismo e gli omicidi. 
  • Il genocidio rappresenta l’intenzione di sradicare una precisa fetta di popolazione, quella dei disabili appunto.

Grazie alla piramide dell'abilismo ora puoi riconoscerlo perché sai esattamente cos'è e come si manifesta, ma soprattutto è doveroso ribadire che l’abilismo non è solo una questione linguistica.

Strategie per contrastare l'abilismo

Contrastare l'abilismo non è facile, si tratta infatti di rivoluzionare completamente il nostro modo di pensare e di percepire la persona e il corpo. E' però necessario e doveroso iniziare a gettare le basi affinché l'abilismo sia conosciuto, riconosciuto e contrastato. Soprattutto nella scuola e con gli adolescenti bisognerebbe lavorare affinché stereotipi, pregiudizi e discriminazioni siano scardinati e non arrivino a manifestarsi in età adulta. Così i futuri adulti, liberi da forme e manifestazioni discriminatorie, diventano modelli di riferimento per i più piccoli i quali nascono e crescono senza schemi ed esempi discriminatori. In tal modo la discriminazione in tutte le sue forme diventa il lontano ricordo di un'epoca superata!

Un progetto utopistico, ma vale la pena provare a realizzarlo. Ma come fare concretamente? Come contrastare l'abilismo? Per contrastare l'abilismo è possibile applicare due strategie:

  1. Strategia di rimodulazione del linguaggio
  2. Strategia dell'autoconsapevolezza e della "paura"

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Contrastare l'abilismo attraverso il linguaggio

L’abilismo nel linguaggio ha tante di manifestazioni. Spesso, tuttavia, si tende a ridurre l’abilismo esclusivamente a questo, tralasciando invece tutte le forme di discriminazione sopracitate. Ribadito dunque che il linguaggio abilista non è la forma più grave di discriminazione delle persone disabili, facciamo alcuni esempi per appropriarci in maniera consapevole del linguaggio che utilizziamo. La strategia di rimodulazione del linguaggio consiste semplicemente nel riflettere consapevolmente sulle parole che utilizziamo, evitando volontariamente le forme di discriminazione linguistiche.

  • Metafore come  “sordo ai consigli” oppure “cieco all’evidenza” ci inducono ad usare la disabilità per esprimere comportamenti negativi.
  • Battute e motti di spirito della nostra quotidianità sono abiliste. Ad esempio “ti devono dare la 104” o “sei ritardato”, utilizzano la disabilità come offesa.
  • Definizioni ed espressioni patologizzanti come  “affetto da disabilità” o “costretto in carrozzina”, secondo cui la carrozzina sarebbe sinonimo di prigionia
  • Espressioni figlie del politically correct come “diversamente abile”, molto usato da persone non disabili a cui è stato insegnato che la disabilità è una cosa brutta da edulcorare,
  • Frasi generalizzanti come “siamo tutti un po' disabili in qualcosa”.

Se poi ci spostiamo sulla narrazione fatta dai mass media possiamo citare decine e decine di film e serie tv che raccontano la disabilità in maniera alquanto discutibile; valanghe di articoli sensazionalistici su persone disabili “coraggiose”, che “ce l’hanno fatta”, che “hanno sfidato i loro limiti” che “nonostante tutto” si sono laureate / sposate / hanno trovato lavoro. Articoli che hanno lo scopo di motivare i non disabili, come a dire:

“se ce l’hanno fatta loro ce la possiamo fare tutti”

Se si racconta la morte di una persona disabile, invece, troveremo espressioni come “ora è libero" o “adesso non ha più bisogno della carrozzina”. Per non parlare del fatto che gli omicidi delle persone disabili vengono descritti come dei gesti commessi per “il troppo amore” dei genitori che non sopportavano più di veder soffrire i propri figli;

articoli che descrivono l’omicida quasi come un salvatore che ha liberato la persona disabile dalla sofferenza.

Contrastare l'abilismo attraverso la consapevolezza

L’abilismo è una visione del mondo, ci siamo dentro fino al collo e pertanto siamo tutti un po’ abilisti. Così come siamo tutti sessisti, omofobi e razzisti…che ci piaccia o no.

È colpa nostra? Non proprio!

La colpa è di certi retaggi culturali e della visione del mondo in cui siamo immersi, ma questo non ci autorizza a non fare nulla per cambiare le cose. E' arrivato il momento di applicare la strategia dell'autoconsapevolezza!

Per contrastare l'abilismo dobbiamo anzitutto accettare di essere abilisti e prenderne coscienza. Solo conoscendo il fenomeno e prendendo consapevolezza di certi nostri pregiudizi e meccanismi inconsci possiamo cominciare ad abbattere questi retaggi.

Sapere cos’è l’abilismo deve generare paura. Solo avendo paura di avere atteggiamenti abilisti puoi mantenere alta la soglia di attenzione e evitare di metterli in atto. Una società che ha contezza del fenomeno, in cui si parla di abilismo con la stessa importanza che si attribuisce alle altre forme di discriminazione, è una società che smonterà piano piano la piramide dell’abilismo, impendendo le forme più gravi di discriminazione sino ad arrivare lentamente alla base della piramide, ossia a combattere l’indifferenza. 

Siamo ancora chiaramente molto lontani da questo obiettivo ma quello che possiamo cominciare a fare è sapere cos'è l’abilismo, come si manifesta per riconoscerlo e contrastarlo

In definitiva, cos'è l'abilismo? Una grave forma di discriminazione che danneggia non solo le persone con disabilità, ma anche la società nella sua interezza. Solo provando ad eliminare questa ed altre forme di pregiudizio sarà possibile garantire una società veramente giusta ed inclusiva, per tutti... nessuno escluso.

Giuseppe Bonasera
Giuseppe Bonasera Pedagogista

Sono un pedagogista al servizio del potenziale umano, del bambino come dell'adulto. Sono un esperto nella gestione dei gruppi e propongo attività educative e strategie BES/DSA