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Mappa concettuale: cos'è e come crearne una efficace

Mappa concettuale: cos'è e come crearne una efficace

La mappa concettuale è uno tra gli ausili didattici più utilizzati per la sua incredibile efficacia: facilita l'apprendimento, favorisce la motivazione e l'immagazzinamento delle informazioni (memoria). La creazione di una mappa concettuale però non dev'essere lasciata al caso! Se vuoi sapere come fare una mappa concettuale in maniera ottimale devi assolutamente conoscere i principi pedagogici che la sostengono, nonché le sue possibili applicazioni didattiche. Prima di approfondire, però, è utile sapere che esistono due tipi di mappe: le mappe mentali e le mappe concettuali. In questo articolo troverai consigli e risposte alle tue domande sulle mappe concettuali, dunque: cos'è una mappa concettuale? come si fa e come usarla in modo efficace? Quali applicazioni è possibile utilizzare?

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Cos'è una mappa concettuale?

Se dovessi descrivere cos’è una mappa concettuale con una frase semplice e immediata, direi che si tratta della rappresentazione grafica di un argomento. Ma chi ha inventato le mappe concettuali? La paternità appartiene senza dubbio a Joseph Novak, il cui pensiero è fortemente collegato al concetto di “apprendimento significativo” di Ausubel.

Non ti spaventare! Non do per scontato che tutti sappiano di cosa si stia parlando e non voglio costringerti a fare infinite ricerche su google. Ora ti spiego in poche e semplici parole di cosa si tratta. 

Secondo Ausubel l’apprendimento è vero, autentico e dunque significativo solo quando le nuove conoscenze si legano a quelle che già possediamo. Ora risulterà più semplice intuire l’utilità delle mappe concettuali: svolgono il ruolo di facilitatori dell’apprendimento, a prescindere dagli stili cognitivi e personali degli studenti e dal grado di scuola. Alla domanda "a cosa serve una mappa concettuale" mi piace rispondere che

Le mappe concettuali permettono l'emersione di un reale apprendimento, fatto di riflessioni e relazioni, lontano anni luce dalla sterile e mnemonica ripetizione di informazioni.

Come si fa una mappa concettuale?

Quando ci chiediamo come si fa una mappa concettuale è utile avere ben chiari due principi:

  • La mappa concettuale fa parte delle cosiddette strategie di apprendimento visivo (Visual Learning). Gli studenti con dislessia, infatti, spesso sono dotati di un’eccezionale memoria visiva, quindi, puntare su elementi che stimolino la vista è sicuramente una carta vincente.
  • La mappa concettuale è uno strumento compensativo di didattica personalizzata e serve al recupero delle informazioni. Ciò significa che per quanto possano esistere regole e consigli generali sulla creazione di una mappa, in realtà per renderla realmente efficace dev'essere realizzata come un abito su misura.

Da ciò deduciamo che fondamentale per la creazione di una mappa concettuale efficace è sicuramente l’uso di colore, grafici e immagini nonché il rispetto dei bisogni e dello stile di apprendimento dell'alunno. Nello specifico, però, possiamo individuare due fasi per la creazione di una mappa: la prima di tipo pre-grafico e la seconda di graficizzazione vera e propria.

La fase pre-grafica consiste nel comprendere e semplificare il testo, prima di organizzarlo graficamente.

Per un alunno con bisogni educativi speciali non sempre è semplice collocare gli eventi nei tempi e nei luoghi esatti, il lessico è a volte limitato e l’alunno necessita di essere guidato nella comprensione del testo per identificare la successione ordinata dei fatti o i nessi causa-effetto. La prima fase richiede di:

  1. Leggere il testo, coglierne il contenuto globale e individuarne il significato;
  2. Riconoscere gli elementi fondamentali;
  3. Mettere le informazioni in ordine logico-cronologico.

In questa fase è possibile utilizzare evidenziatori per individuare e marcare le informazioni salienti, per poi creare una vera e propria lista ordinata o elenco puntato. Può essere davvero utile, prima di procedere con la creazione della mappa concettuale, inserire e applicare questo metodo per la comprensione del testo! Dopo che l'argomento sarà stato inquadrato è possibile dare un titolo alla mappa e procedere verso il secondo step.

La fase grafica consiste nell'organizzare graficamente i contenuti individuati, selezionati e semplificati.

Abbiamo detto che realizzare una mappa significa letteralmente cucire un abito su misura tenendo conto dei bisogni dell'alunno, del suo stile cognitivo e di ciò che gli piace; ma per l'organizzazione grafica dei contenuti ci sono sicuramente dei principi didattici universali che vale la pena applicare per garantire l'efficacia della mappa concettuale. Dunque se ti stai ancora chiedendo come si fa una mappa concettuale sappi che devi assolutamente rispettare tre ordini di principi, alcuni di essi sono consigliati da Kathleen Rotter nel suo articolo dedicato alle regole grafiche per realizzare materiale didattico:

  1. Principi che riguardano il testo
  2. Principi che riguardano l'organizzazione spaziale
  3. Principi che riguardano l'uso del colore 

PRINCIPI CHE RIGUARDANO IL TESTO

  1. Puntare all'alta leggibilità: è consigliabile scrivere in maiuscolo e utilizzando font chiari (i migliori sono Arial, il Comic Sans, l’Helvetica, il Tahoma, il Trebuchet e il Verdana), impostati comunque ad una grandezza di minimo 12 o 14 punti. L’interlinea utilizzata deve essere di 1,5 o doppia.
  2. Non usare il corsivo: il corsivo tende a rallentare la lettura per cui è meglio evitarne l'uso nella preparazione di materiale per bambini.
  3. Usare l'allineamento a sinistra o giustificato (di Kathleen Rotter): evitare l'allineamento a destra e quello centrato perché sono più difficili e richiedono più tempo per essere letti.
  4. Per la scelta del minuscolo o del maiuscolo seguire sempre il principio di personalizzazione: secondo Kathleen Rotter il minuscolo è da preferire al maiuscolo nella maggior parte dei casi. Le parole vengono percepite tramite il profilo della loro forma (l'alto-basso), che si distingue solo per le parole scritte in minuscolo. L'uso del maiuscolo elimina il profilo della parola e quindi rallenta la lettura. In altre parole le lettere scritte in maiuscolo hanno tutte la stessa altezza, il minuscolo invece con le sue lettere alte e basse favorisce il riconoscimento immediato delle sillabe facilitando la lettura. A ciò bisogna aggiungere però che il maiuscolo è sicuramente da preferire in caso di grosse difficoltà di decodifica e differenziazione di lettere simili, come nel caso della dislessia. Per il bambino, infatti, in questo caso sarà molto più semplice distinguere B e D, anziché b e d (sono speculari!).
  5. Semplificare i contenuti ed evitare l'affollamento visivo: i contenuti vanno formulati con frasi brevi e utilizzando un lessico semplice. Le frasi possono contenere parole chiave, colorate e in grassetto, che ricorrano spesso affinché vengano memorizzate più facilmente, evitando l'uso dei sinonimi. La cosa fondamentale da evitare è l’eccesso, non inserendo elementi ravvicinati o molte immagini, facendo mappe confusionarie o con troppi contenuti che confondono lo studente. Non bisogna preoccuparsi della quantità delle mappe! Meglio abbondare e crearne anche una per ogni paragrafo da studiare, piuttosto che un’unica mappa confusionaria su tutto l’argomento. Ricorda che la mappa come strumento compensativo serve al recupero delle informazioni, l’affollamento visivo produce come effetto il rallentamento delle prestazioni dello studente. 

PRINCIPI CHE RIGUARDANO L'ORGANIZZAZIONE SPAZIALE

  1. Favorire un'ottimale organizzazione spaziale: la mappa può essere fatta sia in orizzontale che in verticale, ma con una direzionalità dei contenuti che proceda comunque dall’alto verso il basso, andando dal generale al particolare.  
  2. Strutturare le connessioni: i riquadri della mappa devono essere tra loro collegati da frecce e connettori logici, ossia congiunzioni che servono a unire frasi e periodi e rendono la lettura della mappa più scorrevole. In alcuni casi, anziché i connettori, è bene usare delle vere e proprie domande.

PRINCIPI CHE RIGUARDANO L'USO DEL COLORE

  1. Adottare il contrasto: secondo Kathleen Rotter bisogna valutare attentamente il colore del testo scritto e quello dello sfondo
  2. Attenzione al contrasto di linee: evitare bordi troppo spessi, altrimenti si rischia che l'attenzione si concentri sul riquadro grafico anziché sul suo contenuto. La sottolineatura delle parole è meglio evitarla perché può rendere più difficile la decodifica del testo.
  3. Stimolare la memoria visiva: l'uso del colore e del grassetto è facilitante solo se funzionale! In altre parole scrivere un’intera frase colorata o in grassetto, non solo crea affollamento visivo, ma non permette neanche un recupero immediato delle informazioni. Dunque solo le parole chiave vanno scritte in grassetto e colorate seguendo una logica, ciò per favorire l'aggancio visivo e il recupero delle informazioni "a colpo d'occhio". L'utilizzo delle immagini può facilitare ulteriormente il richiamo delle informazioni: lo studente, se non ricorda i concetti, sbirciando la mappa, visualizza immediatamente l'immagine che risalta rispetto allo sfondo e richiama alla memoria l'informazione. 

Come si usa una mappa concettuale?

Dopo aver chiarito come fare una mappa concettuale, bisogna spendere due parole sul suo utilizzo. Con la legge n.170 del 2010 le mappe concettuali rientrano a pieno titolo tra i cosiddetti strumenti compensativi. Si tratta di ausili che hanno l’obiettivo di facilitare l’esecuzione di alcuni compiti, come ad esempio quello di memoria, soprattutto nel caso in cui le abilità dell'alunno risultino deficitarie (es. disturbi dell'apprendimento e altri bisogni educativi speciali). C'è da dire però che la mappa concettuale è uno strumento assolutamente inclusivo per i suoi innumerevoli utilizzi, utile dunque non solo agli studenti con bisogni educativi speciali.

La mappa concettuale può infatti essere utilizzata come strategia di apprendimento, come strumento per memorizzare nozioni o come richiamo mnemonico:

  1. La mappa come strategia di apprendimento autonomo: il processo di creazione di una mappa favorisce la comprensione autentica dell'argomento trattato. In questo caso il modo più efficace per utilizzare la mappa concettuale è quello di favorire una fase iniziale di tutoring, ovvero illustrare all'alunno come si fa una mappa, procedendo per gradi verso la sua totale autonomia. Insegnare come si costruisce una mappa significa offrire una strategia di apprendimento autonomo da inserire stabilmente nel proprio metodo di studio.
  2. La mappa come strumento per memorizzare nozioni: quando la mappa concettuale è stata creata può essere utilizzata come strumento per la memorizzazione. Il modo più efficace per utilizzare la mappa in questo caso è far esporre oralmente la mappa un pezzetto alla volta, per poi alla fine unire i concetti acquisiti in un’unica esposizione. A tal proposito una strategia molto efficace è quella di numerare i riquadri, in modo da indicare l’ordine con cui devono essere esposti i concetti, e ripetere tre volte ogni riquadro aggiungendo man mano quelli successivi.
  3. La mappa come strumento di richiamo mnemonico: la mappa concettuale può essere utilizzata come strumento di compensazione durante un'interrogazione o una verifica scritta. Soprattutto in caso di bisogni educativi speciali, qualora l'alunno presentasse particolari difficoltà di memorizzazione, è possibile utilizzare la mappa concettuale come strumento di supporto al ricordo, al richiamo mnemonico.

Esistono programmi o applicazioni per creare mappe concettuali?

Le mappe sono nate in un’epoca in cui la loro creazione era possibile solo manualmente, con carta e penna. Oggi invece la tecnologia permette di ovviare ad alcuni limiti delle mappe fatte a mano, come ad esempio la difficoltà di rilettura in caso di disgrafia, errori ortografici, disorganizzazione spaziale. Permettono inoltre alcuni vantaggi come la possibilità di modificare la mappa concettuale in un secondo momento o inviarla.

Attualmente esistono diversi software, programmi, applicazioni per mappe concettuali online sia gratis che a pagamento. Alcuni, come Inspiration (software gratuito), sono nati per uso didattico; altri invece, come Mind Manager (software a pagamento), nascono per la gestione aziendale ma sono utilizzabili anche in ambito didattico; addirittura anche Canva, un'applicazione gratuita da scaricare sul cellulare ma disponibile anche online, offre oggi una sezione dedicata alla creazione di mappe concettuali, mappe mentali e diagrammi. Altre applicazionisoftware gratuiti per creare mappe, che ho sperimentato in prima persona e che posso consigliare, sono:

  1. FreeMind
  2. Coggle, utilizzabile online.
  3. C-map.
  4. LudiChart
  5. XMind
  6. AlgorMaps (comprende anche un database di mappe già fatte?

Tra i software a pagamento che permettono di creare mappe, i migliori sono decisamente:

  1. Mindomo
  2. Super-mappe
  3. IMindMap

Ovviamente, al di là dell'innegabile risparmio legato all'utilizzo di un'applicazione gratis per la creazione di mappe concettuali, in realtà la scelta del software dovrebbe dipendere sempre dallo stile cognitivo dello studente, optando per quella che meglio si adatta alle sue esigenze. Personalmente utilizzo quasi sempre C-map in quanto è un software gratuito molto intuitivo, semplice da utilizzare nella costruzione della mappa e con modalità di esportazione in qualsiasi formato (pdf – jpeg ecc.). L’unico limite è legato all’impossibilità di inserire delle immagini ma, per ovviare il problema, basterà esportare la mappa in jpeg e inserire l’immagine attraverso Powerpoint. Ovviamente tra i programmi che è possibile utilizzare ci sono anche: Publisher o lo stesso Power Point del pacchetto office.

In conclusione è importante ricordare che la mappa concettuale, che sia realizzata a mano o in digitale, è uno strumento per tutti, di supporto allo studio e al metodo di studio, altamente inclusivo. Soprattutto di fronte a bisogni educativi speciali la mappa concettuale facilita l’esecuzione di compiti senza mai costituire un vantaggio cognitivo.

Giuseppe Bonasera
Giuseppe Bonasera Pedagogista

Sono un pedagogista al servizio del potenziale umano, del bambino come dell'adulto. Sono un esperto nella gestione dei gruppi e propongo attività educative e strategie BES/DSA

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