Valutare senza compiti in classe: 3 idee di assessment
L'apprendimento è un processo attivo che richiede necessariamente un momento valutativo. La valutazione è fondamentale perché permette di verificare se l'alunno ha raggiunto gli obiettivi previsti, nel caso aggiustare la didattica e constatare che il percorso formativo proceda in maniera efficace.
E' possibile oggi una valutazione senza compiti in classe? Assolutamente sì! La valutazione tradizionale potrebbe aprire le porte all'assessment.
Il termine “assessment” fa riferimento alla valutazione autentica. In una valutazione autentica non è importante che l’alunno sappia ripetere alla perfezione un concetto, bensì che lo abbia interiorizzato riuscendo anche ad applicarlo. L’approccio si riferisce alla corrente pedagogica costruttivista socio-culturale che pone al centro della riflessione teorica l’interesse su chi apprende, considera la persona nella sua totalità, interpreta il processo e valuta quanto la conoscenza sia stata interiorizzata.
L'assessment utilizza i cosiddetti compiti autentici che offrono la possibilità di avere una forma di esperienza della realtà: contesti altamente motivazionali e vicini ai momenti di vita quotidiana, a situazioni che incoraggiano l’alunno a mobilitare le proprie conoscenze e abilità. La valutazione diventa così un momento formativo per l'alunno: mentre il docente ha modo di verificare la qualità dell'apprendimento, il discente vive un'occasione di formazione.
Le due prospettive valutative (compiti in classe e valutazione autentica) non si escludono a vicenda ma sono complementari: insieme alle tradizionali verifiche è possibile prevedere delle situazioni valutative con lo scopo di esaminare la qualità degli apprendimenti.
Ti piacerebbe ricevere la mia consulenza?
Hai qualche necessità? Hai bisogno di una consulenza, di consigli pedagogici o di una semplice chiacchierata? Ti risponderò subito e con grande gioia!
Chiedi ConsulenzaMa come fare? Ecco pronte per te 3 idee per l'assessment da applicare in classe:
- Edu-Meeting
- ClassX
- Progetta, crea, impara
Edu-Meeting
La parola meeting è ormai entrata nel nostro vocabolario quotidiano, utilizzata soprattutto in ambito lavorativo e aziendale. Il meeting è un incontro pianificato per discutere su un argomento, può avere anche la forma di convegno se c'è una platea silente ad ascoltare degli esperti.
Periodicamente è possibile organizzare dei meeting in classe, in prospettiva educativa cioè con l'obiettivo di valutare l'andamento degli apprendimenti e creare un'occasione formativa che genera motivazione!
Un Edu-Meeting è dunque un tavolo di discussione, un dibattito o una presentazione. Ti spiego come proporlo in classe:
Durante un Edu-Meeting sotto forma di tavolo di discussione gli alunni vengono posizionati in cerchio, l'insegnante media la comunicazione. Ogni alunno dev'essere munito di fogli bianchi, pennarelli e post it per annotare eventuali concetti che non sono stati ben compresi. A turno gli alunni intervengono lasciando emergere dubbi e perplessità, aggiungendo concetti, dettagli, formulando domande e risposte. È possibile trasformare il lavoro individuale in lavoro cooperativo con un unico grande cartellone centrale sul quale intervenire annotando parole chiave e post-it, in questo caso il tavolo si trasforma in un brainstorming creativo.
In un Edu-Meeting sotto forma di dibattito e presentazione l'insegnante media la comunicazione e introduce dei concetti veri e falsi. Anche in questo caso è utile predisporre materiali creativi! Si formeranno in maniera naturale due fazioni, le quali potranno riunirsi per ragionare insieme. Il prodotto della riflessione cooperativa sarà un foglio d'argomentazione (una mappa concettuale, parole chiavi, post-it connessi a concetti) che verrà presentato alla classe come difesa della propria posizione, ogni gruppo individuerà un relatore. Gli alunni dovranno dibattere cercando di difendere la loro posizione utilizzando gli argomenti appresi. Se tutti gli alunni dovessero essere d'accordo su un'unica posizione, è comunque possibile creare il dibattito suddividendoli in piccoli gruppi che lavoreranno al foglio d'argomentazione e alla presentazione. Al termine di ogni presentazione gli alunni delle fazioni opposte dovranno intervenire con domande per far vacillare le argomentazioni dei propri compagni.
È importante che l'insegnante viva questi momenti come abile osservatore, senza assegnare voti o lasciar trasparire alcun giudizio. Gli alunni, liberi dal timore di essere giudicati, lasceranno emergere eventuali perplessità e dubbi. L'insegnante avrà così un'idea chiara e fedele della qualità dei loro apprendimenti.
ClassX
Hai mai sentito di TedX? Si tratta di conferenze che hanno come obiettivo la divulgazione di idee e saperi ritenuti degni di essere diffusi. Queste conferenze sono caratterizzate dalla presenza di numerosi speaker che presentano, tramite i loro speech, vari temi e argomentazioni. Gli speech sono come dei brevi monologhi della durata di 15 minuti, in cui lo speaker dà il meglio di sé diffondendo le informazioni in suo possesso.
Il ClassX, come strumento di assessment, riprende ed applica le stesse modalità ma all'interno della classe. Gli alunni vengono invitati a scegliere un argomento in cui si sentono particolarmente ferrati e a preparare un breve speech. Preparare un monologo significa studiare in modo approfondito quel determinato argomento ma soprattutto essere in grado di trasmettere i contenuti: esempi, frasi ad effetto, domande retoriche. L'alunno deve dimostrare padronanza e saper coinvolgere i compagni, divulgando significati ed emozioni, motivandoli.
Il ClassX se ben applicato permette all'insegnante di setacciare gli apprendimenti degli alunni, diventando al contempo un'opportunità sviluppativa per gli studenti i quali mettono in moto abilità sociali e comunicative.
Progetta, crea, impara
Quest'idea di assessment è utile da applicare prima del passaggio ad un nuovo argomento, sia per verificare la qualità gli apprendimenti sia per creare ricorrenti occasioni di autoformazione. Gli alunni vanno divisi in piccoli gruppi e va affidato loro un sottoargomento. Facciamo un esempio:
- Materia: storia
- Macro-argomento: i Sumeri
- Sotto-argomenti: le attività sociali, la gestione delle città-stato, la religione, le costruzioni.
Una volta affidato un sotto-argomento per gruppo gli alunni avranno 2 settimane di tempo per progettare e creare un artefatto che derivi dallo studio approfondito della materia. L'artefatto può essere di tipo manuale (modellini, costruzioni, esperimenti), cognitivo (mappe, cartelloni) e digitale (video, slide). Dopo due settimane i gruppi si riuniranno in classe e presenteranno i loro lavori.
Grazie a questo tipo di assessment l'insegnante ha modo di constatare gli avvenuti apprendimenti procedendo serenamente al prossimo argomento, gli alunni intanto hanno la possibilità di vivere occasioni di autoformazione attiva e cooperatività. Inoltre il momento della presentazione dei lavori diventa un momento di ricapitolazione generale prima della chiusura dell'argomento stesso.
La valutazione autentica diventa sempre più importante e fondamentale, perchè? Oggi l'alunno va concepito come cittadino del domani e in virtù di questo ruolo futuro deve sperimentare occasioni in cui essere attivo costruttore di conoscenza, riuscendo a mettere in moto risorse interne (cognitive, sociali, emotive) ed esterne per risolvere problemi, relazionarsi con il mondo in modo fecondo ed efficace.